Erudito, filologo e grecista tedesco. Professore di Filologia a Breslavia e a
Gottinga, fu discepolo di A. Boeckh e di Ph.K. Buttamann. Viaggiò in
Italia e in Grecia; morì per febbri contratte durante alcuni scavi
iniziati a Delfo. Seguì il metodo di B.G. Niebuhr nello studio
dell'antica Grecia e si interessò soprattutto del mito, inteso come
creazione spontanea e peculiare delle antiche stirpi. Fra le sue opere:
Aegineticorum liber, dove tratta delle antichità di Egina;
numerosi libri sui popoli primitivi del mondo classico, sui Dori
Die
Dorer (1824), sugli Etruschi
Die Etruske (1828);
Prolegomena zu
einer Wissenschaftlichen Mythologie (1825); la
Storia della letteratura
greca (1840) (Brieg 1797 - Atene 1840).